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La manutenzione come valore, Officine Mar una storia da raccontare

Dialogo con Diego Canettieri, Cto Officine Mar

Ing. Canettieri, in pochi anni, Officine Mar è diventata un punto di riferimento, ci racconta com’è andata?

OFFICINE MAR è una società costituita nel 2018 con sede operativa situata

presso l’area PIP del comune di Formicola (CE). Nata come azienda specializzata nella manutenzione dei mezzi d’opera ferroviari con qualifica SQ012 OMM-A-B-C, Officine Mar si è distinta nel corso degli anni per rimotorizzazioni locomotori, attività di immatricolazione mezzi d’opera provenienti dalla UE (estensione d’area d’uso), revamping fase di lavoro macchine operatrici, attività di adeguamento mezzi d’opera in conformità alla Road Map RFI DPR-RSD ST MO 01 M 01 A. OFFICINE MAR è ECM nelle quattro le funzioni ai sensi del Regolamento di esecuzione (UE) 2019/779 ed è costruttore riconosciuto RFI di mezzi d’opera ferroviari sia rimorchiati che automotori, progettando e costruendo al proprio interno mezzi d’opera che viaggiano in regime di interruzione in conformità alla EN14033 e se richiesto anche in conformità al decreto ANSFISA n.1/2023.

Cosa ne pensa Officine MAR dell’evoluzione normativa sulle specifiche tecniche per l’adeguamento dei mezzi d’opera avvenuta negli anni?

Dal 2000 ad oggi, a seguito di incidenti ferroviari c’è stata una continua evoluzione del quadro normativo relativo alla manutenzione dei mezzi d’opera ferroviari basato su un innalzamento del livello manutentivo ed una sensibilizzazione dei controlli da eseguire, al fine di effettuare un costante monitoraggio della flotta e ad una diminuzione del tasso di guasto.

Allo stato attuale la manutenzione di primo e secondo livello viene eseguita e certificata da officine qualificate da RFI nonché Soggetti Responsabili della Manutenzione di IV funzione, che possiedono competenze ed operatori specializzati in grado di espletare procedure interne di controllo specifiche per la manutenzione degli Organi di Sicurezza, come Officine MAR.

Alla luce di quanto indicato il livello manutentivo dei mezzi d’opera ferroviari presenti sul territorio nazionale risulta ben gestita?

Ad oggi la manutenzione è effettuata su mezzi ferroviari vetusti e tecnologicamente arretrati, che poi sono la maggior parte di quelli iscritti al RUMO. La manutenzione da effettuare diventa sempre più complessa, ed anche per la sola revisione/ sostituzione di un componente legato alla sicurezza è sempre più difficile e, molte volte impossibile, trovare un ricambio equipollente, per il quale è necessario chiedere pratiche di adeguamento lunghe ed onerose per abilitare il mezzo alla circolazione ferroviaria.

In aggiunta nell’ attività di manutenzione bisogna prestare particolare attenzione al rispetto degli adeguamenti a cui sottoporre i mezzi d’opera in ottemperanza a quanto riportato nella Road Map di RFI DPR-RSD ST MO 01 M 01 A e successive FAQ e aggiornamenti sia in conformità alla EN14033 e se richiesto anche al decreto ANSFISA n.1/2023.

Quali sono i possibili scenari che derivano dall’applicazione della road map?

A tal riguardo, nei prossimi anni un cospicuo numero di mezzi d’opera ferroviari dovrà essere sottoposto ad adeguamenti tali, che per le loro caratteristiche tecniche sarà, sia da un punto di vista progettuale che da un punto di vista operativo, sarà molto invasivo e oneroso.
Ad esempio, l’installazione del registratore di eventi o adeguamenti di trasmissioni meccaniche su un mezzo d’opera, sono attività realizzabili, ma se effettuate su una macchina anche di 40 anni di vita, rende tale attività economicamente svantaggiosa.

Non consideriamo il caso degli adeguamenti inerenti a mezzi con trasmissione a catena o con boccole a strisciamento, il cui intervento risulta non fattibile. In linea generale, quindi, eseguire un’attività di revamping su un mezzo vetusto, concentrando l’attività di adeguamento su un particolare Organo di Sicurezza (o parte di esso), risulta antieconomica in quanto la restante parte dei componenti che costituiscono il mezzo ferroviario sarà nel tempo soggetto a revisione ciclica e a guasti inevitabili.

Alla luce di quanto enunciato, quale potrebbe essere la soluzione?

Senza ombra di dubbio la soluzione che OFFICINE MAR propone è quella di procedere al rinnovamento del parco mezzi sostituendo quelli vecchi con mezzi d’opera ferroviari nuovi, conformi alle ultime normative vigenti, sicuri ed efficienti.

L’evoluzione del quadro normativo relativo alla costruzione dei mezzi d’opera, con l’introduzione della EN 14033 nel 2011, detta la linea guida per i canoni di costruzione, per il livello di affidabilità e per la sicurezza.

I mezzi di nuova costruzione sono progettati e realizzati al fine di migliorare e rendere sicure le fasi di lavoro; basti pensare al test rumore, vibrazioni e compatibilità elettromagnetica, ergonomia e confort cabine di guida e di lavoro, segnalatori acustici e luminosi, emissioni inquinanti, lotta al fuoco ed in generale tutte le logiche di sicurezza.
Siamo consapevoli che sia le Imprese Appaltatrici che il Gestore Infrastruttura dovranno effettuare investimenti importanti e seguire un’attenta programmazione degli impieghi visti i lunghi tempi di costruzione dei beni.

Di contro, però, il parco macchine presente sul territorio nazionale sarà più performante, più sicuro per gli operatori e meno inquinante grazie a motori di ultima generazione che vanno dai diesel stage V ai sistemi hybrid.

Quindi concludendo

Concludendo la strada che riteniamo di percorrere e consigliare a chi è proprietario di mezzi ferroviari è quella di abbandonare i mezzi d’opera vetusti ed investire in mezzi di nuova generazione perché nel medio periodo l’investimento iniziale sarà ammortizzato dai bassi costi di manutenzione, dalla totale assenza di modifiche da effettuare, e dai contenuti consumi energetici.

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